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Immagine del redattoreMarzia Lorini

una vecchia storia...

“C’era una volta un ragazzo con un bruttissimo carattere. Suo padre gli aveva dato un sacchetto di chiodi dicendogli di piantarne uno nel muro in giardino ogni volta che avesse perso la pazienza o avesse litigato con qualcuno. Il primo giorno il ragazzo ne piantò 37.

Le settimane successive, imparò a controllarsi, e il numero di chiodi piantati diminuì giorno dopo giorno: aveva infatti scoperto quanto fosse più facile controllarsi che piantare chiodi. Infine, arrivò un giorno in cui il ragazzo non piantò nessun chiodo sul muro. Allora andò dal padre e gli disse che quel giorno non aveva piantato nessun chiodo. Il padre gli disse di togliere un chiodo dal muro per ogni giorno in cui non avesse perso la pazienza.

I giorni passarono e infine il giovane poté dire a suo padre che aveva tolto tutti i chiodi dal muro. Il padre condusse il figlio davanti al muro e disse: “Figlio mio, ti sei comportato bene, ma guarda tutti i buchi che ci sono sul muro. Non sarà mai come prima. Quando litighi con qualcuno e gli dici qualcosa di cattivo, gli lasci una ferita come questa. Puoi pugnalare un uomo con un coltello e poi estrarglielo dal corpo, ma gli resterà sempre una ferita. Poco importa quante volte ti scuserai, la ferita resterà. Una ferita verbale fa male tanto quanto una fisica.” La verità è che ci arrabbiamo con gli altri, o anche con noi stessi, per insicurezza, incapacità di comunicare, di controllare la vita. La rabbia nasce dal sentirsi migliori o peggiori di altri, e da altri mille motivi, ma il risultato è sempre lo stesso, feriamo gli altri e noi stessi senza risolvere la situazione. Quindi come fare a smettere di piantare chiodi? A volte serve guardare la situazione da più di una prospettiva, trovare le credenze e le abitudini che sostengono la rabbia come “soluzione”, e cambiarle, comprendendo il nostro valore, le nostre predisposizioni, e i nostri limiti. Forse stai pensando: “Impossibile! Io sono così, non posso cambiare...”. MA SEI SICURO DI ESSERE TU? Se vuoi conoscere una nuova prospettiva, contattami.


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